Le mie recensioni

“La vita in generale” di Tito Faraci

21 Dicembre 2015
IL MIO GIUDIZIO :

LA VITA IN GENERALE – di Tito Faraci – ROMANZO

Sono venuta a conoscenza di questo romanzo grazie a Twitter o meglio, grazie a @CasaLettori che ha dato a questo romanzo ampio spazio sul suo profilo. Incuriosita, ho voluto partecipare alla presentazione del libro presso la libreria “Il mio Libro” di Milano, dove l’autore Tito Faraci è venuto a  presentarlo e a leggerne alcuni brani.

Quell’incontro mi è piaciuto molto, ho quindi deciso di acquistarne una copia, che mi sono anche fatta autografare dall’autore 🙂

Devo dire che la libreria “Il mio libro” è davvero molto carina ed accogliente, e la sua proprietaria Cristina di Canio è molto simpatica; anche lei avevo avuto modo di “conoscerla” virtualmente grazie a Twitter, e sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua energia e spontaneità. Tanto che ho anche fatto la tessera e comprato un gadget, un bellissima tazza disegnata da Angela Varani.

Pertanto, soddisfatta dalla presentazione e dai miei acquisti, mi sono subito messa a leggere. Insomma: ho letteralmente divorato il libro in meno di 24 ore! Sarà stata l’ambientazione della vicenda nella mia Milano, la presenza dei “barboni” all’interno della storia, presenza importante, e che “vivo” quotidianamente andando avanti e indietro per le vie del centro, contrapposta alla presenza degli “squali” della finanza milanese, che ho avuto modo di conoscere per motivi professionali (ma che non frequento!). Insomma, tutto mi era familiare, tanto che mi sono sentita  catapultata dentro a questa storia, come se fossi anch’io un personaggio del romanzo; anche la vicenda del tradimento… Sì anche quella mi era familiare.

Dopo averlo letto tutto d’un fiato, mi sono presa una pausa di un mese, poi ho deciso di rileggerlo con calma, perché mi era rimasto dentro; volevo assaporare fino in fondo ogni capitolo, ogni personaggio, ogni situazione, ogni frase. E di frasi ne ho sottolineate davvero tante, soprattutto quelle del “Generale”, il personaggio principale della storia: “Per rinascere, bisogna prima morire. E io sono stato un uomo morto. So che cosa significa perdere una vita. […] Io ho imparato il valore segreto delle cose, perché ho dovuto riguadagnarmele tutte, a una a una. Ho imparato quanto valgono anche quando ci sembrano piccole, quando le diamo per scontate. Cose come respirare, nutrirsi, dormire. Cose come aprire gli occhi la mattina. Io ho imparato a vivere, di nuovo”.

Questo romanzo offre spunti  di riflessione molto interessanti. La trama è impreziosita da una serie di salti temporali, che aiutano il lettore a inquadrare il carattere del protagonista, Mario Castelli, detto il “Generale”, ed a comprendere meglio, non solo l’intera vicenda, ma i sentimenti dei suoi personaggi. Mario Castelli è un uomo di successo, con grandi disponibilità economiche, che all’improvviso si trova senza più nulla, ridotto in miseria da un tradimento.

Molto bello il confronto tra ricchezza economica e miseria d’animo: i barboni, che non possiedono nulla a livello materiale, sono immensamente più ricchi a livello umano di questi personaggi dell’alta finanza squallidi e vuoti, pieni solo di cattiveria e avidità. La meschinità di tanti uomini di successo, totalmente privi non solo di scrupoli, ma di sentimenti umani, viene magistralmente raccontata nell’episodio della pecorella: ecco la vera miseria dell’uomo. Non la povertà, non l’indigenza.

In alcune parti del libro il linguaggio usato è, diciamo, un po’ colorito, ma d’altronde non potrebbe essere altrimenti, se si pensa alla situazione che il narratore sta raccontando in quel momento: i delinquenti di più bassa lega non parlano certo in maniera forbita.

Insomma, mi sono letteralmente innamorata del Generale, e mi piacerebbe tanto incontrare nella mia vita un uomo come lui. Chissà se esiste solo nella fantasia dell’autore o se magari un giorno, lo incontrerò per le strade di Milano, così come incontro ogni giorno i barboni e gli squali dell’alta finanza.

Se volete fare un regalo a un amico, regalategli questo libro 🙂

“La vita in generale”, di Tito Faraci, Romanzo Feltrinelli, pagg. 208, 15,00 euro

L’autore: Tito Faraci, classe 1965, è uno dei più importanti sceneggiatori italiani di fumetti. Ha creato storie per Topolino, Dylan Dog, Tex, Diabolik, Magico Vento, tra gli altri. Inoltre è stato uno dei primi scrittori italiani a lavorare anche per personaggi di fumetti americani come Spider-Man, Devil e Capitan America. Ha sceneggiato per la Disney il film “Novecento” di Alessandro Baricco.

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